Il trekking nelle foreste Casentinesi è uno dei più suggestivi della zona, soprattutto per il luogo in cui ci si trova: un angolo incontaminato d’Italia con foreste secolari che fanno da sfondo a innumerevoli borghi, piccoli agglomerati rurali, monasteri ed eremi nascosti.
Questo trekking nel Casentino è un viaggio di 4 giorni che ti permetterà di scoprire a pieno il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, istituito nel 1993 e luogo unico per la biodiversità, in cui vivono una moltitudine di specie animali e piante secolari.
Tra i percorsi da scegliere per fare un trekking nel Casentino, la traversata del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi è senza dubbio il migliore: partendo dal paese di San Benedetto in Alpe, attraverso sentieri, foreste ed antiche vie percorse da viandanti e pellegrini, arriveremo al magnifico e suggestivo Eremo di Camaldoli.
Il Casentino è una delle quattro vallate della provincia di Arezzo e scoprirlo facendo un trekking è la scelta migliore, perché permette di godere appieno di questo paradiso nascosto che c’è tra la Toscana e l’Emilia Romagna.
Durante questo suggestivo trekking tra le foreste casentinesi cammineremo lungo una delle zone più belle d’Italia, tra alpeggi, foreste secolari, borghi medioevali, antichi eremi e vette appenniniche.
4 giorni/3 notti – Dal 12 ottobre 2022 al 15 ottobre 2023
Trekking itinerante con guida
Compresi tra +700m e +1100m
Le strutture che utilizzeremo durante il nostro trekking nel casentino sono piccoli e comodi alberghi e uno chalet di montagna a conduzione familiare dove gusteremo deliziose cene a base di prodotti tipici. Le sistemazioni saranno in camere doppie o triple con bagno in camera.
Gruppo di massimo 14 persone
6/7 ore
Ritrovo in tarda mattinata a San Benedetto in Alpe dove, dopo esserci sistemati in hotel, faremo una meravigliosa escursione alla cascata dell’Acquacheta: il risalto roccioso che il “sommo poeta” citò nel canto XVI dell’Inferno.
Il paese di S. Benedetto ha origini molto antiche: si è sviluppato intorno all’abbazia Benedettina della quale rimangono la cripta, la torretta difensiva e parte delle mura esterne.
Inizia oggi il nostro trekking nelle foreste casentinesi, attraversando il Parco Nazionale.
Dal paese di S. Benedetto raggiungeremo il crinale del Monte Bucine (1048 mslm), da dove proseguiremo alla volta di Castel dell’Alpe, attraversando un’ampia vallata molto selvaggia, passando dalla Toscana all’Emilia Romagna.
Il nostro trekking nel casentino proseguirà attraverso splendidi boschi fino al minuscolo villaggio rurale di Fiumicello, dove si trova il molino ad acqua Mengozzi, perfettamente ristrutturato.
A cena ci saranno ad attenderci diverse prelibatezze della cucina emiliana.
Dopo colazione lasceremo il piccolo borgo di Fiumicello per risalire fino alla Colla di Pian di Mezzo (1029 mslm), con panorami mozzafiato sulla foresta di abeti. In questa parte di trekking nelle foreste casentinesi attraverseremo lunghe dorsali e ampie radure, fino ad arrivare al rifugio Fontanelle, posto in un’ampia abetina alle pendici del monte Falco.
Il bosco si farà sempre più fitto fino alla vetta del monte Falco, da dove, volendo, potremo raggiungeremo il monte Falterona.
Nel pomeriggio giungeremo ai bellissimi prati di montagna della Burraia. Saremo ospiti di uno chalet sperduto nel bosco, dove assaggeremo deliziosi piatti della cucina tipica emiliana, preparati secondo le antiche ricette.
Oggi, nell’ultimo giorno del nostro trekking nel casentino, la tappa sarà rilassante e molto suggestiva allo stesso tempo.
Ci dirigeremo verso il Passo della Calla, che collega le valli di Bidente e dell’Arno. Anticamente in questa zona l’Appennino era valicato solo da mulattiere e dalle vie dei Legni, così chiamate perché servivano per trasportare il legname in Casentino, dove veniva ‘fiumato’ in direzione di Firenze.
Percorrendo l’affascinante sentiero 00, attraverseremo la riserva integrale di Sassofratino per arrivare all’eremo di Camaldoli.
Questa importantissima riserva mantiene inalterata la sua bellezza da moltissimi secoli, tanto che si narra che in questi boschi non sia mai stato tolto nulla al bosco.
Qui il nostro trekking nelle foreste casentinesi giunge in uno dei luoghi più mistici di tutto il Casentino: l’eremo di Camaldoli, circondato dalla magia del bosco di abeti bianchi.
Proseguiremo poi attraverso la foresta, verso il paese di Camaldoli. Dopo pranzo prenderemo un minibus e, in 2 ore circa, saremo a San Benedetto in Alpe, per riprendere le macchine.
Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi si estende nel mezzo della Toscana e dell’Emilia-Romagna, tra le province di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze.
Ha una superficie di circa 37mila ettari ed è casa di numerosi sentieri, da percorrere a piedi e anche in bici.
Essendo una zona protetta, non può essere facilmente attraversata in auto: ecco che un trekking nelle foreste casentinesi è la soluzione migliore per esplorare questo luogo meraviglioso.
I principali sentieri percorribili a piedi sono 54: una vastità di scelta davvero interessante, che consente di organizzare straordinarie escursioni in gruppo oppure in solitaria.
Se invece si preferiscono le due ruote, le alternative sono altrettante. Poco importa se si è ciclisti esperti o semplici principianti: il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi è adatto a tutti.
Camminando lungo i sentieri è possibile godere di alcuni tra i più bei panorami della Romagna e della Toscana. Inoltre, nei giorni più sereni, si può scorgere il mare e persino le Alpi.
Tra i percorsi più noti del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi vi è il Sentiero delle Foreste Sacre, che si articola in sette tappe da percorrere in 7 giorni.
Si parte dal lago di Ponte Tredozio e si arriva fino a La Verna, incamminandosi lungo un sentiero privo (o quasi) di contatti con la civiltà, immerso nell’ambiente catartico dei boschi.
Un altro itinerario particolarmente suggestivo è l’Alta via dei parchi, che parte da Cisa (in provincia di Parma) e arriva anch’esso alla rupe di La Verna.
Da qui, poi, è possibile raggiungere l’eremo di Monte Carpegna, sito all’interno del parco Sasso Simone e Simoncello.
Il percorso, diviso in 27 tappe e lungo 500 chilometri, passa per circa 10 province tra Toscana, Emilia-Romagna e Marche.
Non è un trekking facile, se non si è ben allenati, ma la fatica è straordinariamente ripagata: scegliendo questi trekking nel casentino si gode del meglio delle montagne appenniniche, si attraversano due parchi nazionali e ben cinque parchi regionali.
Parlando del clima di questa zona, trovandosi su di un territorio prevalentemente montuoso e boschivo, il caldo delle stagioni estive non arriva a farsi sentire troppo, mentre d’inverno è sempre bene portare con sé una giacca pesante, date le basse temperature.
La neve riveste i sentieri, nei mesi più freddi, ma il parco non si ferma. Anzi: vengono quotidianamente organizzate escursioni con le ciaspole, della durata anche di più giorni.
Le strutture che utilizzeremo durante il nostro trekking nella foresta casentinese sono piccoli e comodi alberghi a conduzione familiare dove gusteremo deliziose e abbondanti cene a base di prodotti tipici.
Il Casentino è noto in tutto il mondo per le sue specialità enogastronomiche e dopo, una lunga camminata, niente rifocilla di più di un buon piatto di pasta fatta in casa.
Il gestore dello Chalet La Burraia è un ex pastaio e sua moglie un’eccellente cuoca: un binomio perfetto che ci regalerà una cena davvero indimenticabile.
Ecco alcuni piatti tipici di queste zone:
– il tortello di patate: è il piatto simbolo dell’alto Casentino e in particolare del comune di Pratovecchio Stia. Gli ingredienti sono: patate (preferibilmente di montagna a pasta bianca e farinosa) rigatino, prezzemolo, aglio, noce moscata, scorza di limone, parmigiano, uova, sale e pepe.
– il Tortello alla lastra: è una specialità gastronomica tipica della montagna tra Romagna e Toscana. I Tortelli alla lastra si preparano impastando, sulla spianatoia di legno, la farina di grano tenero con l’acqua e il sale. Il ripieno viene preparato con patate lesse, condite con un sugo vegetale.
– il pane dei poveri: è una polenta fatta con la farina di castagne che spesso si mangia accompagnata con ricotta, raviggiolo, salsiccia o sambudello.
– la Scottoglia: è uno stufato, la cui originalità sta nel fatto che per la sua preparazione vengono usate molte carni (più tipi di carni vengono usate nella preparazione e più il piatto sarà gustoso). È anche detto “caciucco di terra”, “caciucco di carne” o “caciucco del casentino”.
Le strutture che utilizzeremo durante il nostro trekking nel parco nazionale delle sacre foreste casentinesi sono piccoli e comodi alberghi e uno chalet di montagna a conduzione familiare dove gusteremo deliziose e abbondanti cene a base di prodotti tipici. Le sistemazioni saranno in camere doppie o triple con bagno in camera.
Il nostro Tour Operator ha una convenzione con la compagnia assicurativa Axa e mette a disposizione di tutti i suoi viaggiatori l’assicurazione Medico-Bagagli, inclusa nel prezzo del viaggio.
Al momento della prenotazione potrai selezionare l’opzione “Annullamento base” che, ad un costo di 30 €, ti darà la possibilità di rinunciare al viaggio e avere un rimborso totale o parziale della quota versata. Le condizioni di rimborso sono le seguenti:
Sì, il nostro Tour Operator mette a disposizione per i propri viaggiatori, con la compagnia Axa, un’ assicurazione “GOLD” che copre dai rischi di annullamento del viaggio a causa di malattia e infortunio, anche in casi legati al Covid. Il PDF del set informativo della Polizza “Gold” è consultabile e scaricabile a questo link.
Per tutte le richieste specifiche sulle assicurazioni scrivere a segreteria@maldavventura.com
Sì, è possibile avere la camera singola, salvo disponibilità della struttura.