Sapete cosa è questo?! Il primo viaggio avventura di gruppo di Maldavventura nell’Africa Vera: Guinea Bissau. Partenza terza settimana di Marzo con Maldavventura e Roberto Centorame
Giornata dedicata all’etnia Manjaco. Seguiremo un percorso accidentato che attraverso la vegetazione lussureggiante, minuscoli villaggi, e distese di anacardi ci porterà alla penisola tra Rio Cacheu e Rio Mansoa, per visitare i territori abitati dalle genti Manjaco.
I Manjaco chiamano “Gendiman” le loro tradizioni animiste. In ogni villaggio alcuni pali di legno chiamati Pecal rappresentano gli spiriti nel Cab Balung, il santuario degli antenati. La tradizione è ancora viva e con il permesso degli abitanti potremo ammirare differenti stili di pali.
La Napene o sacerdotessa dei feticci ha funzioni divinatorie, è in grado “leggere il futuro” con l’aiuto degli spiriti.
Visita di una fabbrica che produce la “Cana”, un liquore locale simile al Rhum. Questa unità produttiva, tipica dell’epoca coloniale, è ancora in funzione. Con i suoi lenti motori, le lunghe pulegge ed i grandi ingranaggi è un esempio vivente di “Archeologia Post-Industriale”.
Continueremo con una passeggiata all’ombra delle piantagioni di anacardi, il principale prodotto di esportazione della Guinea Bissau.
Alla scoperta della cultura Pepel. Verremo ammessi in sperduti villaggi che ancora praticano rare tradizioni animistiche. Ci imbatteremo in un’interessante clinica “magica”, specializzata nelle cure delle malattie mentali e che prevede l’utilizzo di erbe, rituali e stati di trans. In questa regione la foresta nasconde un grande feticcio, molto rispettato e temuto dalla popolazione. Il feticcio viene trasportato sulle spalle di giovani uomini iniziati, i partecipanti alla cerimonia pongono domande circa il decesso di parenti ed amici, ed il feticcio indica la ragione della morte.
In mattinata partenza per di cinque giorni di navigazione in fuoribordo che ci porteranno ad attraversare l’arcipelago alla scoperta di isole e isolotti dimenticati, tra i quali la marea lascia trasparire larghi banchi di sabbia.
L’arcipelago, mediamente situato a 40 miglia dal continente é il più vasto d’Africa, con 88 isole e isolotti, di cui solo 21 permanentemente abitate. Grazie ai paesaggi idilliaci, all’eccezionale fauna ed a una cultura tribale intatta, le Bijagos sono considerate un autentico “gioiello geografico”. Rimarremo affascinati dal verde intenso della foresta che domina l’isola di Orango, la sabbia bianca che ricopre le spiagge, frequentate esclusivamente dagli uccelli e le rocce brune che fanno da contrasto al blu dell’oceano. Un’ora di cammino ci porterà al villaggio sacro di Okinka Pampa che ospita le tombe delle regine, luogo affascinante considerando che le etnie Bijagos praticano una forma di matriarcato.
Renderemo omaggio al Re locale chiamato “Regolo”, che ci illustrerà la storia del suo popolo e ci mostrerà gli altari dove vivono gli spiriti degli antenati.
Partiamo per un’intensa navigazione che ci condurrà alle isole del sud, nella parte più remota dell’arcipelago divenuto “Parco marino di Poilao e Joao Vieria”, zona protetta ed incontaminata che si estende per 495 km2.
Scopriremo la selvaggia isola di Meio e le insenature propizie alle nuotate, le sue spiagge bordate dalla foresta si prestano ad emozionanti passeggiate alla scoperta di luoghi in cui saremo l’unica presenza umana.
L’isola di Canhabaque è conosciuta per l’autenticità e integrità della cultura locale.
Dedicheremo una piacevole giornata di cammino alla scoperta dei villaggi nascosti nella foresta. Grazie all’isolamento tipico di un arcipelago, le popolazioni Bijagos hanno subito pochissimo l’influenza del mondo esterno. Le donne indossano ancora il “saiya”, gonnellina tradizionale in paglia.
La vita nel villaggio è caratterizzata dall’importanza che è riservata alle maschere, ancora oggi utilizzate durante cerimonie spesso segrete.
Giovani uomini devono passare insieme sette anni d’iniziazione, senza alcun contatto con il sesso femminile.
guoiEscursione in barca verso Anguruma , passando dalla baia di Soga dove ammireremo i fenicotteri rosa.
Ad ognuno dei partecipanti verrà donato il libro di Roberto Centorame “Venti Racconti Vagabondi” il cui ricavato andrà ad aiutare la popolazione della Guinea Bissau
Programma dettagliato a breve 8 posti disponibili