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Ci svegliamo e il solo pensiero del programma di oggi, mi fa gelare il sangue. Traghetto alle 3.15 am Melinka-Raul Marin Balmaceda., e 120km di bici per raggiungere Quelat, punto di partenza del trekking per il “mirador” al Ventisquero Colgante

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Il traghetto ovviamente è in ritardo,di più di un’ora. Tra una cosa e l’altra iniziamo a pedalare quesi alle 11, troppo tardi. Ma è anche la prima tappa i bici del nostro viaggio, quindi l’energia e l’entusiasmo sono al top. Si parte agganciamo i nostri scarponcini da bici ai nostri attacchi speed e partiamo. Diamo la prima pedalata tutti e tre insieme. L’avventura in bici è ufficialmente iniziata. 50 metri ed ecco la prima caduta, Gabri entra con la ruota davanti in un mucchietto di sabbia smossa in una curva verso sinistra, risultato la ruota davanti gli si chiude, catapultandolo in terra. Tante risate e ovviamente niente di grave. I primi 70km scorrono abbastanza velocemente, anche se il “ripio” nella prima parte non è dei migliori. Per chi non lo sapesse il Ripio è una strada non asfaltata con pietrisco. Lo sterrato sta per finire e inizia la vera Carretera Austral (Ruta 7), la imbocchiamo in direzione sud, pedaliamo per pochi km e arriviamo a la Junta, un grazioso paese, o forse sarebbe meglio dire villaggio, teatro nei mesi addietro di fantasie goliardiche da parte mia e di Jody, come se la Junta fosse stata per i 10 mesi di allenamento pre viaggio il centro di tutta l’avventura. Un gelato e una coca-cola non ce le leva nessuno. Ragazzi andiamo è tardi e c’è ancora tanta strada da fare. Gabri sull’asfalto è rinato, la schiena gli da meno fastidio e il profilo delle  sue gomme da 26/2.0 (26 di diametro e 2 pollici di larghezza) è più adatto a percorsi poco movimentati, quindi sull’asfalto vanno sicuramente meglio che non sul ripio

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La Junta stiamo arrivando alla Junta, protagonista dei nostri sogni in fase di progettazione viaggi, sembrava che fosse il fulcro del viaggio, sapete io e Jody dicevamo sempre: a la Junta facciamo questo, a la Junta facciamo quest’altro come una sorta di gioco. Ed ora che ci stiamo d’davvero ce la godiamo tutta. Infatti gelato e coca cola, quindi grassi, zuccheri e caffeina, che se brucati non fanno mai male. Gabri nel frattempo scatta delle foto stupende alla figlia del gestore, ha veramente degli occhi stupendi. Riprendiamo mancano solo altri 50km, asfalto asfalto fammi scorrere queste routone che poverine devono sopportare tutto il peso dei mie bagagli. Ma purtroppo sembra che l’asfalto non sia incline ad accogliere la mia richiesta, che faticaaaa!! Inizia a fare buoi mancano 10km e iniziano a venirmi dei dolori impressionanti ai quadricipiti, stringo i denti devi arrivare in fondo. Sono orma le 9:30 passate quando entriamo con il buio a Puyuhuapi. Fortunatamente troviamo subito un ostello a poco, con cucina dove possiamo cucinare. In camera, per recuperare, prendiamo recovery drink inkospor, proteine inkospor e una aspirina. Doccia veloce e subito a cena. Cerchiamo un ristorante ma niente, l’unica cosa di aperto è un baracchino di strada con alcune panche per sedersi, che serve pizze pre pronte, preparate al microonde. Talmente è la fame che le 2 pizze e mezzo a testa che mangiamo sembrano buonissime. Accanto a noi un tavolo di Israeliani, jody che è di religione ebraica, inizia a interagire con loro, parlando del più e del meno. Io sono totalmente assente ho sonno e vorrei dormire, poco dopo ci alziamo e camminando torniamo all’ostello. Streatching per la schiena e via a letto, domani ci aspetta il trekking del Ventisquero Colgante. Io e Gabri che siamo in camera insieme prediamo un’altra aspirina impacchi di ghiaccio alle gambe.Buonanotte Gabri oggi grande prova

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